martedì 5 novembre 2013

before midnight

Sabato sera sono andato al cinema a vedere "before midnight".
È il terzo episodio di una serie che probabilmente non si concluderà con questo, e racconta la storia di una coppia quarantenne alle prese con la manutenzione della propria storia d'amore, minata da incomprensioni e vicissitudini, che chiunque ne abbia esperienza diretta, conosce.
Ci sono elementi legati al rapporto uomo-donna che sono eterni e irrisolti, e che, sfiorando luoghi comuni e verità universali, vengono raccontati con delicatezza e un certo stile.
Appunti sparsi:
Lei vorrebbe cambiare lui, lui non vuole;
Lui vorrebbe che lei rimanesse quel che è e lei se ne sente oppressa;
Lei pensa che "lui non capisca", lui pensa che lei non " capisca che lui la capisce";
Lei gli dice che spesso si sente sola, lui pensa di fare tutto ciò che può perché ciò non accada;
Lei pensa che lui prima o poi si stancherà di lei, lui pensa di no;
Lei crede che lui abbia approfittato di momenti di libertà per scopare altre donne, lui le risponde che ama solo lei;
Lei gli chiede se lo amerà per sempre, lui non risponde nel modo che lei si aspetta;
Lui le dice che l'ama, lei pensa che lo dice sempre nel momento sbagliato e magari per un secondo fine;
Si feriscono rinfacciandosi verità parziali eppure autentiche.
Insomma: le solite incomprensioni di coppia a cui pare non ci sia rimedio. Da sempre.

Lei mi è sembrata una straordinaria attrice, lui un po' meno.
Non dirò la ragione, ma mi è piaciuto, pur riconoscendone le imperfezioni e la prossimità ai luoghi comuni di cui sopra.

Posto un estratto dal primo racconto del mio ultimo libro che presumo parli di quel che succede nella realtà. A volte le storie durano, altre finiscono, altre ancora fingono di esistere, certe altre si stabilizzano sull’apparenza.
Del resto la vita non è un film, nemmeno un romanzo, e tutto è molto meno letterario, coraggioso, avventuroso di quanto ci piacerebbe credere, inducendo confronti e ripicche perché quello che è non è mai come si pensa dovrebbe essere.

"...
Mi guarda stupita. Tace, per la prima volta da quando la conosco, non apre bocca.
“ Quando ho conosciuto Sara, ho sentito per la prima volta una totale fiducia nei confronti di un'altra persona. Ho sempre faticato a lasciarmi andare, ma con lei ci sono riuscito.
Con lei potevo dire tutto, fare tutto. Con lei potevo tacere e lasciare che il silenzio comunicasse per me.
Con lei tutte le porte erano sempre aperte, tutte le ore erano tempo buono, sano. Con lei ho creduto di capire cos'è l'amore.
È stato per questo che mi sono lasciato arrivare qui e ho deciso, prima volta in vita mia, di provarci. Mollare tutto è stato semplice, come lasciare qualcosa di cui non ci importa niente. Poi non so cosa succeda, ma le circostanze modificano un poco per volta gli assetti senza che ce ne sia una esatta percezione.
Lentamente, come il movimento della terra, ci si trova da un'altra parte, si sottrae qualche parola, si tralascia qualche abbraccio, si tengono con sé piccoli segreti. E così, una promessa, diventa delusione, e l'amarezza colora di grigio tutto, sbiadendo le tinte, sempre più smunte.
E allora, di nuovo, torna la sensazione di amaro, il mattino diventa di nuovo fatica, la complicità si affievolisce e la noia ci mostra i piccoli anfratti in cui ci si tuffa quando si vuole avere ragione a pensare che le cose non vanno più bene, hanno perso sapore, e quei difetti, quelle piccole crepe, si allargano e diventano buchi, e poi voragini.
E torni a pensare che non sei fatto per la vita di coppia, che le tue debolezze, il tuo bisogno di star solo, la tua inadeguatezza, hanno vinto di nuovo e che sempre sarà così. Pensi che non riuscirai mai a portare a termine nulla e che appena il traguardo, la meta, si manifesta, tu prendi una deviazione e vai, sapendo che non potrai più tornare.
..."

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