domenica 30 giugno 2013

vacanze: riposare, leggere, scrivere

Quest’anno riesco a fare un po’ di vacanze.
Starò via un paio di settimane, e spero di:
riposare
leggere
scrivere

Per il riposo si vedrà, non è mai sufficiente a compensare le fatiche. Talvolta mi chiedo perché la vita dell’uomo sia così caratterizzata dalla fatica, intesa in ogni suo significato: mi rispondo che non lo so, e che a me capita di essere stanco, sì; ma anche di non esserlo, e di sentirmi soddisfatto per i pochi istanti di brevi estasi che accadono, tra una lamentazione e l’altra. Non so se sia una capacità di pochi, se agli altri non succeda, se non riescano a cogliere quei brevi tratti in cui tutto è come dev’essere; a me capita, e compensa ogni fatica.

Per la lettura, molte pretese e chissà, se riuscirò a leggere metà di quello che avrei voluto. Portati i seguenti libri:
Zadie Smith e Carver: due libretti sulla scrittura;
Genna: fine impero;
Bolano: rilettura 2666 ( dovrei “studiarlo”);
Bulgakov: rilettura del maestro e Margherita ( dovrei “studiarlo”).

Per la scrittura, molte pretese e chissà se riuscirò a scrivere metà di quello che avrei voluto. Probabilmente nemmeno un decimo, ma non ho scadenze, né contratti da rispettare. Mi basterebbe, come dice la Smith, “scrivere per costruire questa frase: per renderla più bella che posso, questa qui e anche la successiva. E’ un antidoto all’inutilità”.
Alla domanda “perché scrivere”, in quest’alba estiva del 2013 la prima immediata e spontanea risposta che mi viene, è “perché mi piace” ( e questo vale anche per la lettura).

Ci risentiamo dopo metà luglio.

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